Strano film questo "Faults". Dunque, Ansel Orth (un bravissimo e depresso Leland Orser) è uno specialista del "controllo mentale", nel senso che il suo lavoro consiste nel "deprogrammare" coloro che sono finiti nelle grinfie di sette, culti o fanatici vari. Non se la passa molto bene, deve essere successo qualcosa nella sua carriera per cui viene sbeffeggiato, insultato e pure pestato da chi assiste alle sue conferenze e anche a livello finanziario ci sono problemi, gravi problemi, visto che un omaccione (Lance ReddickfromLost) gli ricorda che deve restituire una ingente somma di denaro al suo ex-agente, Terry (Jon Griesfrom Lost).
Per far fronte alla situazione, Ansel decide di accettare l'offerta di una vecchia coppia. I due vogliono assumerlo per tentare di "deprogrammare" la figliola, Claire (MaryElizabeth Winstead, molto brava) fuggita di casa e presunta vittima di una comunità religiosa autonominatasi "Faults", appunto.
Fin qui tutto bene. La ragazza viene rapita da Ansel, aiutato da due scagnozzi, e trasportata in un motel, luogo in cui dovrà cominciare il trattamento. Però, c'è qualcosa che non va. La ragazza in lacrime non sembra poi così fragile. E indifesa. Da qui comincia "Faults", che parte come una black comedy per poi trasformarsi subdolamente in un horror bizzarro, financo cupo e senza speranza. Stearns, maritino della Winstead, non mostra nulla di particolarmente violento o disturbante, guarda chiaramente al cinema "demoniaco" dei seventies senza però cadere nella trappola del revival a tutti i costi e utilizza i mezzi limitati a disposizione per portare lo spettatore verso la risoluzione finale senza giocare in maniera smaccatamente scorretta o sputtanare il tutto con CGI da terzo mondo.
Niente male come esordio. A qualcuno potrebbe pure interessare.
Con Mary Elizabeth Winstead, Leland Orser, Jon Gries, Lance Reddick, Beth Grant.
Per far fronte alla situazione, Ansel decide di accettare l'offerta di una vecchia coppia. I due vogliono assumerlo per tentare di "deprogrammare" la figliola, Claire (MaryElizabeth Winstead, molto brava) fuggita di casa e presunta vittima di una comunità religiosa autonominatasi "Faults", appunto.
Fin qui tutto bene. La ragazza viene rapita da Ansel, aiutato da due scagnozzi, e trasportata in un motel, luogo in cui dovrà cominciare il trattamento. Però, c'è qualcosa che non va. La ragazza in lacrime non sembra poi così fragile. E indifesa. Da qui comincia "Faults", che parte come una black comedy per poi trasformarsi subdolamente in un horror bizzarro, financo cupo e senza speranza. Stearns, maritino della Winstead, non mostra nulla di particolarmente violento o disturbante, guarda chiaramente al cinema "demoniaco" dei seventies senza però cadere nella trappola del revival a tutti i costi e utilizza i mezzi limitati a disposizione per portare lo spettatore verso la risoluzione finale senza giocare in maniera smaccatamente scorretta o sputtanare il tutto con CGI da terzo mondo.
Niente male come esordio. A qualcuno potrebbe pure interessare.
Con Mary Elizabeth Winstead, Leland Orser, Jon Gries, Lance Reddick, Beth Grant.