David Yarovesky è un amichetto di James Gunn e questo "The Hive" (da non confondere con il film del 2008) è il suo esordio alla regia dopo una serie di corti e una serie Tv. Che altro dire? Che a Yarovesky deve essere piaciuto moltissimo il remake di "Evil Dead" a cura di Fede Alvarez che omaggia con una foga ed un trasporto che rischiano di sconfinare nel territorio del plagio fatto e finito.
Ma non è un grande problema. Alla fine ho apprezzato il film (con tutte le cautele del caso) e tanto basta per scrivere quattro righe su questo teen-horror che è quasi un comingof age dal sapore estivo. Dunque, diciamo subito che il film parte malissimo con un giovane (Gabriel Basso) che si risveglia in una stanza portando sul corpo gli inequivocabili segni di un terribile contagio. Naturalmente non ricorda nulla, ma ci sono disegni e scritte con il gesso che sembrano lasciate di proposito per ricostruire gli eventi precedenti. Parte il flash-back. Siamo in un campeggio estivo per bambini e i protagonisti sono i giovani supervisori; amori, litigi e goliardate vengono interrotti quando un aereo si schianta nelle vicinanze e i ragazzi si fiondano sul luogo del disastro. E' notte e come da copione c'è qualcosa che non va. Anzi. Comincia il contagio.
Yarovesky e il suo socio in sceneggiatura Will Honley, a questo punto cominciano a bombardare lo spettatore con un alternanza di piani temporali, mischiando presente, passato e futuro con una certa spregiudicatezza, fregandosene di plausibilità e altre noiose zavorre realistiche nel tentativo di rimpolpare una storiella vista, rivista e mandata a memoria. Bisogna dar loro atto di averci provato e di aver prodotto un dignitoso B-movie inondato da una fotografia iper-saturata che potrà dare sui nervi a molti spettatori e minato da una dipendenza verso il film di Alvarez che rischia di farlo affondare nel laghetto delle cazzate; ma vi ho trovato una certa malinconia di fondo che non mi aspettavo in un prodotto del genere (forse perchè sto invecchiando o perchè mi sono rincoglionito) che si fa sentire soprattutto nel finale triste e poco consolatorio. Bravini (senza esagerare) i giovani protagonisti, con menzione speciale per le fanciulline, Kathryn Prescott e la bella GabrielleWalsh, già vista in "Paranormal Activity: The Marked Ones". Per un film prodotto da tale Nerdiest Industries, penso possa bastare. INTERPRETI:Gabriel Basso, Kathryn Prescott, Jacob Zachar, Gabrielle Walsh, Sean Gunn.