Con questo"Up The Creek" (1984) ovvero "Zattere, Pupe, Porcelloni e Gommoni"andiamo (o meglio, vado) a sbattere contro un caposaldo della mia gioventù sprecata, cioè le commedie goliardiche che tanto mi attiravano al cinema grazie e soprattutto a titoli e locandine che sembravano promettere sconcezze e zozzerie come se piovesse, quindi il danno era bello che fatto.
Qui, per entrare nello specifico, siamo alle prese con un prodotto ibrido, il risultato di una operazione chirurgica volta a creare un "mostro di Frankenstein" con pezzi presi da "Animal House", "Porky's" e "The Cannonball Run". Non a caso i protagonisti principali sono nientemeno che Tim Matheson (Otter in "Animal House"), Dan Monahan ("Pipino" Morris nella saga di "Porky's") e Stephen "Sogliola" Furst, indovinate da quale film. Non che mi fregasse qualcosa dei protagonisti maschi. La promessa era una bionda in bikini su un gommone e "Zattere..." cercava di mantenerla con le grazie (poco esposte) della bellissima Jennifer Runyon, che molti ricorderanno all'inizio di "Ghostbusters". Bei tempi, bastava un'ideuzza venuta molto probabilmente a Sam Z. Arkoff (che produceva) e via di green light per la sceneggiatura di Jim Kouf, uno interessante, già autore di "The Boogens" e "Class" e futuro sceneggiatore di "L'Ammiratore Segreto" e "Sorveglianza Speciale". Con questo cappellone (in senso introduttivo) non voglio dire che "Up The Creek" sia un capolavoro nel suo genere o una gemma dimenticata e sottovalutata. Anzi. Siamo più in territorio "senza infamia e senza lode" che dalle parti del cult movie tout-court, sebbene ad una più attenta visione (si, vabbè) il desiderio di rivalutarlo abbia preso il sopravvento rispetto ad una più severa disamina critica. No, ve sto a raccontà un sacco de fregnacce. "Zattere..."è quello che è, una pellicola derivativa che più derivativa non si può, salvata dalle performances di Tim Matheson e del cane Chuck The Wonder Dog, godibilissima ma assolutamente innocua nella sua leggerezza, voluta ed esibita, ma lontana anni luce dai prototipi ai quali si "ispira".
Il plot, semplicissimo, è un pretesto per fondere l'umorismo da "college romp" con il genere "Wacky Races", mettendo un manipolo di zoticoni (gli improbabili universitari Matheson, Monahan, Sandy Helberg e Furst, praticamente un copia-incolla di Bluto Blutarsky) nelle condizioni di gareggiare in una farlocca"raft race", con tutte, ma proprio tutte le complicazioni del caso, militari imbecilli mutuati da"Stripes" compresi. Quindi, nulla per cui strapparsi i capelli, ma un'occasione per vedere sullo schermo una parata di volti noti e meno noti quai James B. Sikking, Robert Costanzo e il mitico John Hillerman di Magnum P.I. nel ruolo del rettore della Lepetomane University.
E qui torniamo all'inizio. Se"Porcelloni"è un richiamo piuttosto preciso che lascia spazio a pochi dubbi, la "quota" di carnassa esposta in "Up The Creek" risulta deludente e forse pure una presa per il culo, tenuto conto della presenza di un figone da paura come Jeana Tomasina (o Tomasino), Playmate of the Month del novembre 1980. Non a caso il regista è quel Robert Butler, autore di una valanga di serie TV (Emmy per "Hill Street" nientemeno) ma anche de "Il Computer con le scarpe da Tennis" e "Spruzza, Spara e Sparisci", che non è un hard ma un produzione Disney con Kurt Russell. Certo, è pure vero che non si può (o non si poteva) avere tutto e per l'educazione sessuale ai tempi c'erano pure i fumetti Squalo. Blu-ray qui. INTERPRETI: Tim Matheson, Jennifer Runyon, Stephen Furst, Dan Monahan, James B. Sikking, John Hillerman, Jeana Tomasino, Sandy Helberg, Julie Montgomery, Blaine Novak, Jeff East.